lunedì 29 novembre 2010

Zaru soba

Anche se si tratta di un piatto estivo, a volte non resisto e mi lancio nella semplicissima preparazione della Zarusoba, ovvero la soba fredda.­ In realtà il termine zaru è usato per indicare la stuoia di bambù su cui viene posata la soba appena scolata; ha la funzione di una sorta di filtro per assorbire l'acqua rimasta nella pasta. Potete comunque usare anche un piatto normale, a patto però di scolare molto accuratamente la soba prima di impiattarla.
Se non avete voglia di mangiare pasta fredda d'inverno, vi consiglio di tenere a mente questa ricetta per le calde e afose estati, vi accorgerete di che piatto delizioso può essere! Io comunque non ci rinuncio nemmeno con la neve ^^ !!

Questo è un piatto particolare per noi occidentali, poiché il metodo di fruizione è lontanissimo dal nostro modo di concepire una mangiata di pasta. Il vero fulcro del piatto è nella salsa, chiamata tsuyu: la soba, infatti, viene presa con le bacchette, intinta generosamente nella ciotola di salsa e portata alla bocca. Se vi capitasse di assistere a questa scena in Giappone, sareste subito vittime di quello che io chiamo lo shock culturale del risucchio ^^ Ah ah.
Ovvero, i giapponesi considerano normale emettere un forte rumore di risucchio quando gustano la soba e non si tratta solo di forma: con questo metodo è possibile infatti gustare al meglio la pasta e il liquido nel quale viene servita, che si tratti di brodo o di salsa. C'è da dire che lo fanno in modo impeccabilmente educato, senza provocare schizzi, ripetendo un rumore ritmico che nelle onomatopee dei manga viene descritto come “zuu-zuu”.

Ingredienti:

(4 persone)

500g di soba

Per la salsa:
160 ml di salsa di soia
160 ml di mirin
400 ml di brodo dashi

Per il condimento:

erba cipollina fresca o essiccata
2fogli di alga nori
1 cucchiaino di wasabi


Prima di tutto si prepara la salsa tsuyu: mettete il mirin in un pentolino e fatelo bollire per un minuto: aggiungete il brodo dashi, preparato precedentemente con il dashi granulare (1 cucchiaino per una tazzina d'acqua), scaldatelo ed aggiungete infine la salsa di soia. Fate cuocere ancora per un minuto e spegnete il fuoco. Mettete da parte.
In una pentola portate a bollore abbondante acqua non salata, e buttateci la soba, stando attenti a mescolare bene per evitare che si appiccichi ai bordi. Cuocetela per 4-5 minuti, aggiungento un bicchiere d'acqua fredda ogni volta che la schiuma viene in superficie. Questa tecnica è chiamata nigemizu, ovvero “acqua che scappa”.
Quando la soba è cotta, scolatela e sciacquatela sotto un getto di acqua fredda, rimestandola con le mani fino a raffreddarla per bene.
Scrollateli dall'acqua fredda e sistemate un mucchietto di spaghettini su ogni piatto o su ogni zaru. Guarnite la soba con l'alga nori tagliata a striscioline sottili.

Oltre al piatto di soba, ad ogni commensale va servita una ciotolina piuttosto capiente con la salsa tsuyu guarnita con erba cipollina, e un altro piattino con il wasabi, che ognuno aggiungerà alla salsa secondo il proprio gusto.

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