lunedì 13 giugno 2016

Orsetto Tondo



Questo graziosissimo orsetto è molto facile da realizzare. a seconda del filato usato si possono ottenere piccoli e graziosi portachiavi o pupazzi per bambini; se poi si inserisce ina campanella dentro il pancino può diventare anche un perfetto sonaglio per neonati!

 CORPO (pezzo unico):

1) 6 MB nell'anello magico

2) 2MB in ogni MB (12)

3) 1 MB + 1 AUMENTO, ripetere per 6 volte (18)

4) 2 MB + 1 AUMENTO, ripetere per 6 volte (24)

5) 3 MB + 1 AUMENTO, ripetere per 6 volte (30)

6) 4 MB + 1 AUMENTO, ripetere per 6 volte (36)

7) 5 MB + 1 AUMENTO, ripetere per 6 volte (42)

8) 6 MB + 1 AUMENTO, ripetere per 6 volte (48)

9) - 20) 48 MB per 12 giri (48)

21) 6 MB + 1 DIMINUZIONE, ripetere per 6 volte (42)

22) 5 MB + 1 DIMINUZIONE, ripetere per 6 volte (36)

23) 4 MB + 1 DIMINUZIONE, ripetere per 6 volte (30)

iniziare ad imbottire e attaccare gli occhi

24) 3 MB + 1 DIMINUZIONE, ripetere per 6 volte (24)

25) 2 MB + 1 DIMINUZIONE, ripetere per 6 volte (18)

26) 1 MB + 1 DIMINUZIONE, ripetere per 6 volte (12)

finire di imbottire e chiudere.

ORECCHIE (x 2) :

1) 5 MB nell'anello magico

2) 2MB in ogni MB (10)

3) - 4) 10 MB per 2 giri (10)

Chiudere e attaccare all'orsetto

Amigurumi Grandi

Apro la sezione SHOP del blog con questi adorabili coniglioni, realizzati in puro cotone egiziano.
Sono alti 25 cm x una larghezza di 15/17 cm, imbottitura acrilica anallergica, safety eyes a prova di bambino!
Interamente realizzati a mano, con l'uncinetto, sono pezzi unici!
Per info e costi ( sui pupazzi o per acquistare il pattern) scrivere a cuoredimochi@gmail.com o alla mia pagina FB cuoredimochi


Handy Hour

Venerdì, con le mie amiche creative, abbiamo allestito un piccolo mercatino dell'handmade presso il ristorante vegano Green-go Kitchen di Sassuolo.
Queste le immagini del mio banchetto


Oltre a me e ai mie animaletti, c'erano altre ragazze bravissime, come Barbara Brandoli, che crea meravigliosi ciondoli con la tecnica Tiffany (non vi spiego cos'è perchè non ci salterei fuori ^_^; fatevi una googolata!) incastonando nel vetro piccoli mondi naturali dal sapore vintage:

Peccato che il luogo non fosse frequentatissimo, è stata comunque un'esperienza interessante e divertente! 


Cuore di Mochi - la nascita di una piccola impresa creativa


L'atto di creare è qualcosa di speciale, che riporta intrinsecamente alla magia dell'infanzia, luogo privilegiato in cui inventare, costruire e modellare la realtà attraverso il gioco, seguendo l'onda del proprio istinto; un istinto che prendeva vita proprio dall'inconscio desiderio di poter trasformare la realtà delle cose,  di poter intervenire sul proprio mondo rendendolo più bello, un luogo migliore, dove poter essere felici, circondati da ciò che ci fa sentire bene e comunicarlo agli altri...è proprio alla ricerca di queste sensazioni che sviluppo le mie creazioni, attingendo all'immaginario nipponico che ha accompagnato la mia infanzia, che mi suscitava gioia allora come adesso, sperando di donarne qualche briciola anche agli altri!
Realizzo i miei amigurumi in ogni dimensione, con filati completamente cruelty-free, acrilici o biologici made in Italy, accessori di abbigliamento e bigiotteria con varie tecniche dal kumihimo all'Arm Knit, illustrazioni e disegni originali e di tutto un pò, senza costringere le idee dentro ad uno schema prefissato, ma lasciando libero l'ingegno di creare dove e come vuole, anche e soprattutto con materiali di riciclo.

giovedì 6 agosto 2015

Hiroshima


Ogni 6 Agosto, mi sveglio con negli occhi l'immagine della speranza.
La speranza di colorate collane di origami a forma di Gru; di alberi e cespugli fioriti di rosa, di orchestrine sgangherate che suonano sulle sponde del fiume Motoyasugawa. Di brulicare di gente tra i negozi colorati, i palazzi e gli accrocchi di fili elettrici agli angoli degli edifici.
Mi sveglio e non posso fare a meno di ricordare Hiroshima e la sua cupola vuota, Hiroshima e la sua storia che ti spezza il cuore ma che ti lascia tra le dita un'indefinibile sensazione di speranza.

Perchè Hiroshima è una città viva, più viva di molte altre, piena di correnti sotterrane di memoria. Ho camminato per quelle strade teatro di morte e di rinascita, consapevole di solcare un suolo in qualche modo sacro. E sono felice di averlo fatto, di aver visto, di aver capito quello che sui libri di scuola, sugli articoli di giornale, nei documentari dell'istituto Luce, si può solo intuire.

Sono felice di poter un giorno guardare negli occhi mio figlio e rispondere alle sue domande sapendo rispondere davvero. Di potergli insegnare cosa il passato insegna, raccontargli della forza, della vitalità che mi sono rimaste addosso da quell'esperienza. Perchè nonstante sia un'esperienza che ti strazia, fa bene, fa tanto bene all'anima.

A piccoli passi, procedendo lentamente dentro il Museo della Pace, si arriva in fondo, e si esce straziati, ma con il cuore più pulito. Si esce di lì, e fuori ad attenderti c'è il sole, ci sono i fiori, ci sono i vivi.
Ci sono le persone, con la loro intrinseca bellezza, che prima non vedevi, non notavi, che ora è violentemente visibile anche se nascosta dietro schiene curve, denti storti, pancie grasse.
Ci sono i suoni. Le risate dei bimbi, il tubare dei piccioni ed il frinire delle cicale. I colori azzurri del cielo e dell'acqua, i riflessi della bellezza; gli odori dei banchetti di okonomiyaki, lo sfrigolio delle griglie che mette l'acquolina in bocca.

Torno a casa, mi porto dietro il mio piccolo, prezioso bagaglio di ricordi, e mi sento un pò Hibakusha anche io. Sopravvissuta grazie ai sopravvissuti, che raccontano, come le stesse pietre della città, come fare a farcela, a ricostruire, a vivere, a gioire, a ricordare per poter guardare avanti e sorridere.

mercoledì 22 luglio 2015

Umeboshi


L'umeboshi è una particolare prugna secca salata molo usata come condimento dai giapponesi.
Per un occidentale il primo assaggio può risultare impegnativo, in quanto il sapore che la caratterizza è un mix potente di acido e salato, che lasciano il palato un bel pò sotto shock! Se non amate i gusti forti preparatevi psicologicamente....

Tradizionalmente  in Giappone è considerata un potente medicinale, tonificante del corpo e dell'apparato digerente e viene usato spesso anche come soluzione ai postumi della sbornia, in quanto supporta le funzioni epatiche e aiuta il fegato ad elaborare l’alcol ingerito.

Essendo estremamente alcalino aiuta i processi digestivi, elimina le tossine e stimola l'appetito. Oltre a questo viene considerato utile per curare un pò tutti i mali, dal raffreddore alla costipazione in quanto possiede anche proprietà antibiotiche e antisettiche. Inoltre le donne incinte lo utilizzano per attenuare la nausea gravidica.

In cucina si trova molto spesso al centro di una bella ciotola di riso bollito, nella tipica colazione o pranzo giapponese.
Si usa spesso anche per insaporire le zuppe al posto del sale, oppure come rimedio disintossicante si lascia un umeboshi a mollo nel tè verde caldo e lo si beve mangiandosi la prugna alla fine.

Io la uso anche per insaporire le insalate, ed essendo un amante dei gusti salati la gradisco molto, ma c'è chi proprio non riesce a mangiarla... una mia amica giapponese mi ha spiegato che chi le mangia con gusto significa che ha il fegato pulito e funzionante, mentre chi ha il fegato intossicato non riuscirà a sopportarle; ora, non so se questa leggenda metropolitana abbia un fondamento scientifico o se si tratti solo di detti tradizionali, ma tant'è.

Oltre che nella cucina tradizionale giapponese, è un frutto che viene molto usato anche in macrobiotica (le cui origini sono appunto giapponesi); un libro che consiglio, se si è interessati alla macrobiotica e che tratta diffusamente dell'umeboshi è "Il libro dei rimedi macrobiotici" di Michio Kushi, libro molto interessante su come utilizzare i cibi come medicine naturali.

Oltre alle prugne in vasetto si puo trovare anche la polvere di ume, sotto forma di palline o di polverina, adatta a chi fatica ad abituarsi al sapore della prugna nuda e cruda.

martedì 21 luglio 2015

Kawaii Box


www.kawaiibox.com è un sito che a fronte di un iscrizione mensile, semestrale o annua, con il pagamento di una cifra che si aggira intorno ai 18 dollari, ti invia una scatola al mese di oggettini e snack kawaii. Mi è piaciuta subito l'idea e ho deciso di fare una prova.

Oggi mi è arrivata la mia prima Kawaii Box!!
Ecco cosa c'era dentro:
















Mi è piaciuto molto ricevere a sorpresa un sacco di oggettini pucciosi, alcuni davvero graiosi, altri purtoppo non molto adatti alla mia veneranda età ^_-  ma non importa, li riciclerò facendo regalini alle mie nipotine.
La scatola ci ha messo esattamente un mese ad arrivare, ma la spedizione è tracciata e ti mandano mail per avvisarti quando spediscono, nel complesso mi pare piuttosto affidabile. Pare che non si rischi il blocco alla dogana grazie al fatto che il prezzo è basso.
Sicuramente ci riproverò!
Ecco alcuni dei tesori che ci ho scovato dentro:

Il temperino a forma di cacca rosa è in assoluto il mio preferitoooooooooo !!!!!

Oltre a questo sito ne ho scoperti altri due,
www.japancandybox.com 
www.japancrate.com
che sempre con lo stesso meccanismo ti spediscono dolcetti, caramelle e bibite dagli strani gusti nipponici. Proverò anche questi e ne farò una recenzione qui sul blog.
Mata ne!

giovedì 16 luglio 2015

Inversione di blog

Ci ho pensato per molto tempo, ed alla fine ho preso la decisione di ampliare gli argomenti di questo blog a tutte le mie innumerevoli passioni.
Cuore di Mochi è nato come un blog di cucina asiatica, principalmente giapponese, e questo resterà uno degli argomenti portanti del blog, ma non solo. La mia passione per il paese del Sol Levante ha influenzato praticamente tutti gli aspetti della mia vita, soprattutto quello creativo, e dopo aver a lungo riflettuto ho deciso che non aveva senso aprire altri blog trattando di singoli argomenti separati, laddove il filo conduttore degli argomenti di cui voglio parlare è sempre il Giappone!
Di conseguenza, da questo momento, oltre al cibo verranno trattati altri argomenti, in primis le mie creazioni handmade, che per stile e tecniche nascono sempre e comunque da influenze asiatiche ^__^ e kawaii.
Insomma, diventerà una sorta di diario di passioni, come sono molti altri blog; agli appassionati di cucina posso dire che non smetterò nè di cucinare nè di postare di cibo!
Buona lettura!

mercoledì 15 luglio 2015

Amigurumi

Gli Amigurumi, per chi non lo sapesse è una particolare forma di crochet che viene dal Giappone, ed ha rapidamente preso piede in tutto il mondo. Sono animaletti o piccoli oggetti lavorati all’uncinetto, solitamente con filati colorati e sottili.
Sono troppo kawaii…!!!
In pratica sono piccoli peluche realizzati a maglia bassa, aumenti e diminuzioni e una volta diventati abbastanza capaci si può lavorare di fantasia e inventare, mischiare tecniche e creare qualsiasi cosa…
Io ho sempre lavorato a maglia, ma prima di quest’inverno non avevo mai preso in mano un uncinetto; però mi piaceva un sacco questa cosa, così mi sono messa giù di buona lena a provare o riprovare, sbagliando, incasinandomi e ricominciando da capo, però alla fine ho cominciato a padroneggiare la tecnica e adesso mi diverto un sacco!

Per chi avesse voglia di cimentarsi consiglio di cominciare dai tutorial che si trovano su youtube, per me sono stati fondamentali, contando che a gennaio sapevo a mala pena cosa fosse una catenella…^_^;

Esistono poi un infinità di siti in cui trovare schemi ed idee, anche se in italia sono pochi, e shop online in cui comprare il materiale necessario...anche se ammetto che per alcune cose ho dovuto faticare un pò nella ricerca.

In pratica ecco ciò che serve per incominciare:

- Un uncinetto n°2 o 2 e mezzo
- Un filato di cotone o di lana adatto al numero dell'uncinetto
- Feltro sottile di vari colori per la realizzazione di decorazioni come il musetto o il rivestimento delle orecchie
- Una coppia di safety eyes, ovvero gli occhi di sicurezza che si utilizzano per i peluches
- Tanta tanta tanta pazienza...

A proposito di safety eyes, io ho fatto una fatica boia per trovarli ma alla fine sono riuscita a trovare una tipa americana che li vende su Etsy, ne parlerò più diffusamente in un altro post ^^











giovedì 30 ottobre 2014

Vellutata di carote, cumino e latte di cocco

L’autunno porta con sé la voglia di cose caldine con cui coccolarsi…quando arrivano le prime ventate di freddo io entro subito in modalità zuppe e vellutate e ne sperimento di tutti i tipi ^^
La ricetta che voglio postare oggi è il risultato di un momento fusion che mi ha presa l’altra sera, complice il fatto che non avevo fatto la spesa e dovevo mettere insieme qualcosa al più presto.
E a volte le ricette migliori nascono proprio così! ^^

Ingredienti:

1 kg di carote
1 cipolla bianca di medie dimensioni
olio evo
brodo granulare di pollo
sale (a piacere)
2 cucchiaini di cumino in polvere
3 cucchiai di scaglie di cocco
500 ml di latte di cocco

Taglia finemente la cipolla e falla soffriggere brevemente nell’olio, aggiungi le carote tagliate a rondelle. Aggiungi acqua fino a coprirle tutte e cospargi con il brodo di pollo granulare, la quantità dipende dal sapore più o meno deciso che volete ottenere. Lascia cuocere a fuoco medio fino a quando le carote non diventano morbide. Spegni il fuoco e travasa il tutto nel mixer.
Una volta data una prima frullata, aggiungi 2 cucchiaini di cumino in polvere, e il cocco in scaglie, e sale a piacere e frulla il tutto fino ad ottenere una vellutata finissima.
Rimetti la vellutata nella pentola, e aggiungi il latte di cocco, mescola e riaccendi il fuoco fino a che il cocco non si è amalgamato per bene.
Servi calda in una ciotola accompagnata da crostini croccanti.